"Eh vai hanno aperto finalmente! Serena è il tuo momento, entriamo e vedi di scrutare tutto attentamente ricorda che devi sceglierti il regalo!" mi dice una mia amica, la sua voce gioiosa la sento, rimbomba nelle mie orecchie, le stropiccio, continua ad esserci qualcosa che non va. Ci alziamo, alzandomi per un secondo sbando mi afferro allo zaino di chi mi sta a fianco e mi rimetto dritta, do un'ultima occhiata alla piazza, la vedo da diciassette anni, conosco ogni suo particolare, eppure oggi mi sembra così diversa. Siamo quasi sulla soglia d'entrata del negozio, per me quell'entrata sarebbe stata come fare il biglietto per quel cinema, lo ricordate? La mia mente aveva deciso lo spettacolo da proiettare, quello che vi ho descritto all'inizio ed io curiosa lo guardai, no, la verità è che non avevo altra scelta, la mia mente ormai stava andando, la cinepresa era partita, il tempo che la bobina si riavvolgesse e il film sarebbe partito, ci sono voluti pochi secondi, era già pronto. Il ricordo lucido di quel momento in cui tutto stava per iniziare, in cui avrei provato dieci sensazioni che vanno sotto il nome di ATTACCO DI PANICO è estenuante, angosciante, ora, ora ... devo smettere di scrivere ... devo calmarmi ... le mani tremano ... l'ansia sale ...
|
![]() |
![]() |